Cosenza Vecchia è la parte più antica, che si sviluppa ai piedi del Colle Pancrazio, su cui sorge uno dei simboli di Cosenza il “Castello Normanno-Svevo”.

Passeggiando per Corso Telesio, sipossono ammirare gli altri edifici monumentali della città come il Teatro “Alfonso Rendano”, nei pressi dell’omonima villa; il Duomo di Cosenza, Patrimonio UNESCO, e una serie di musei, a partire dalla Galleria Nazionale di Palazzo Arnone e il Museo Archeologico dei Brettii e degli Enotri, all’interno dello storico Complesso Monumentale di S. Agostino.

La Chiesa di San Francesco di Paola fu edificata all’inizio del XVI secolo. Si trova sul tratto iniziale di Via del Plebiscito, accanto a quello che fu il primo monastero dell’ordine dei Minimi. A sinistra della facciata, svetta un campanile seicentesco, a torre quadrata con cuspide. Il portale d’accesso presenta pannelli in bronzo che raffigurano scene della vita del Santo calabrese. 

L’interno è a navata unica, decorato nella prima metà del ‘700 con stucchi barocchi. Accanto all’ingresso, è posto il sarcofago di Ottavio Cesare Gaeta, sulla cui sommità svetta la statua del nobile  in abiti da guerriero. Sull’altare maggiore, in marmo, è posto un trittico dei primi del ‘500 che raffigura la Madonna di Loreto col Bambino tra Santa Caterina e San Sebastiano, opera del pittore Cristofaro Faffeo. Il coro ligneo, risalente al 1679, a due ordini di posto, è intagliato con decorazioni floreali a cura di artigiani roglianesi. All’esterno vi è il chiostro, un quadrilatero con sei campate per lato, con arcate a pieno centro su colonne.

Il Complesso Monumentale San Domenico.
La Chiesa fu costruita tra il 1441 e il 1468 per volere della famiglia Sanseverino. La sua facciata presenta ancora elementi della costruzione originale, come il rosone e l’arco che incorniciano il portale d’ingresso, in stile gotico. All’interno sono evidenti decorazioni ascrivibili al tardo barocco, come gli stucchi, la volta a botte e la cupola. Il coro è una sopravvivenza del periodo medievale. Le opere d’arte presenti sono prevalentemente settecentesche: le Sante dipinte da Granata e l’altare maggiore marmoreo, accanto al quale si trova l’accesso alla sacrestia. Delle due cappelle rinascimentali all’ingresso, quella di destra, “Cappella del Rosario”, mostra una copertura lignea dipinta e, accanto, l’altare cinquecentesco della Madonna della Febbre, opera di Giovanni da Nola. 

Alla sinistra della chiesa si trova l’antico Convento con annesso il chiostro il quale rappresenta un esempio architettonico estremamente raffinato, che sottolinea il passaggio dalle tipologie gotiche alle prime forme rinascimentali. Nel 1588 ospitò il filoso Tommaso Campanella attirato a Cosenza dal pensiero e dall’opera di Bernardino Telesio. Il complesso monastico fu nel recente passato utilizzato come sede militare, poi acquistato dal Comune di Cosenza attualmente ospita gli uffici culturali ed è sede di eventi.